Tommaso Ottonieri (pseudonimo di Tommaso Pomilio) è nato ad Avezzano nel 1958 ed è cresciuto a Napoli. Ha pubblicato, in versi: Elegia Sanremese (Bompiani, 1998), Contatto (Cronopio, 2002), Geòdi (Aragno, 2015); in prosa narrativa e non: Dalle memorie di un piccolo ipertrofico (Feltrinelli, 1980, No Reply, 2008), Coniugativo (Corpo10, 1984), Crema Acida (Lupetti-Manni, 1997), L’album crèmisi (Empirìa, 2000), Coro da l’acqua per voce sola (Edizione D’If, 2003); Le strade che portano al Fucino (Le Lettere, 2007) e i sincretismi critici (intorno all’ultima scena letteraria in Italia) raccolti ne La Plastica della Lingua. Stili in fuga lungo una età postrema (Bollati Boringhieri, 2000).
come dal fuoco
(dalla vita acerba)
come dal fuoco
figure, i piromanti,
(densate d’ossa qui negromanzie)
o i cerchi da uno stagno l’idromante
(sfiati dal fondo, cavi, geotermie)
d’echi di mantidi, al succhio delle squame
(e mai più carne, lì dove si resti)
stacca contorni il ciglio d’una lama
(il tempo che rismembra: le lune si dissestano) :
dove noi siamo adesso cosa siamo
che nati schegge,
a strappo da una cruna,
nati allo scatto della luce pura,
che il tempo ha ricomposto la sua legge
ombre slittando al verso d’altra luna,
cosa noi siamo adesso quando siamo
quale fortuna luce notte folta
dai fondi per nitrati travediamo
spezzati, o strisce, al tempo, che ci scorpora,
geomanti chini al giro d’una sabbia
giungendo i punti bruciati degli schermi
i persi fuochi in nuova mappa allacciano
dei mondi dentro i tagli multiversi :
12.10.2017
per Gabriele F.